Economics

 

Le pensioni dei giovani: l’importanza del bisogno previdenziale e il nodo delle anticipazioni

11 Ott, 2010

Le pensioni dei giovani: l’importanza del bisogno previdenziale e il nodo delle anticipazioni

11 Ott, 2010

Pasquale Merella, FRM

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Contributo sulla rubrica Dr. Job – Sole24Ore Link: http://jobtalk.blog.ilsole24ore.com/2010/10/11/dr-job-le-pensioni-dei-giovani-limportanza-del-bisogno-previdenziale-e-il-nodo-delle-anticipazioni/

A seguito delle numerose modifiche intervenute negli ultimi anni al nostro sistema pensionistico obbligatorio, il lavoratore che inizia oggi la sua attività produttiva non può più contare soltanto su un congruo livello di protezione da parte del sistema pensionistico obbligatorio; deve infatti necessariamente considerare un proprio piano di risparmio previdenziale complementare.

Ma questa situazione pone il serio problema della mancata piena comprensione del ruolo della previdenza complementare nel processo decisionale dei lavoratori, come dimostrano i dati sulle richieste di anticipazioni di quanto messo da parte da parte degli aderenti ai propri Fondi Pensione. Il concetto di “bisogno previdenziale” oggi in Italia è spesso latente tra i giovani lavoratori che rappresentano la macchina produttiva ed il futuro del Paese. Questo risultato è da trovarsi nelle caratteristiche del nostro sistema pensionistico obbligatorio. Infatti, ancorchè caratterizzato da un’ intrinseca inequità inter-generazionale, non ha favorito – negli individui – la formazione di una consapevolezza della propria situazione previdenziale.

Il lavoratore della generazione passata non si poneva un problema previdenziale – non era necessario – il tasso di sostituzione netto (dato dal rapporto fra la pensione percepita e l’ultimo salario) era compreso tra l’80% e il 90% (in relazione al mix di età anagrafica e anzianità contributiva) e poteva sperare di mantenere un tenore di vita paragonabile a quello raggiunto durante gli anni di occupazione. Oggi, invece, i giovani lavoratori partono fortemente svantaggiati, senza una cultura di tipo previdenziale e con un tasso di sostituzione che si ridimensionerà in misura inferiore al 60% (ottenuto da elaborazioni sui dati della relazione previsionale e programmatica del 2006, ipotizzando anno di pensionamento 2040 con 60 anni di anzianità e 35 anni di contribuzione).

Le novità contenute nella manovra estiva (agganciare l’età pensionabile alla speranza di vita, la revisione periodica dei coefficienti di trasformazione) unitamente all’andamento negativo del PIL non fanno ben sperare. Il problema dell’assenza di un bisogno previdenziale realmente avvertito è rappresentato dal fenomeno, sovente diffuso tra i Fondi Pensione Negoziali, delle anticipazioni.

Gli aderenti alle forme pensionistiche complementari con il TFR (in forma volontaria o tacita) e con la contribuzione (in forma volontaria) possono richiedere un’anticipazione della posizione individuale maturata (D.Lgs. 252/2005, art. 12 – Agenzia delle entrate, circ. 70/2007): a) in qualsiasi momento, per un importo non superiore al 75%, per spese sanitarie a seguito di gravissime situazioni. Sull’importo, al netto dei redditi già assoggettati a imposta, si applica l’aliquota del 15% ridotta di 0,30 punti percentuali per ogni anno eccedente il quindicesimo di partecipazione a fondi complementari con una riduzione massima di 6 punti percentuali; b) decorsi 8 anni di iscrizione, per un importo non superiore al 75%, per l’acquisto della prima casa di abitazione o per la realizzazione di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria o di restauro e risanamento conservativo della prima casa di abitazione. Sull’importo erogato, al netto dei redditi già assoggettati ad imposta, si applica una ritenuta del 23%; c) decorsi 8 anni di iscrizione, possono essere richieste anche nel limite del 30% per qualsiasi motivo. Un meccanismo che può portare al riscatto di quasi tutto il capitale e quindi alla negazione sostanziale della funzione di pensione complementare.

Il bisogno previdenziale finora trascurato richia di divenire fondamentale solo al momento della quiescenza.