Previdenza

 

Le 5 bugie sulla previdenza: la convenienza fiscale (quarta parte)

21 Lug, 2014

Le 5 bugie sulla previdenza: la convenienza fiscale (quarta parte)

21 Lug, 2014

Pasquale Merella, FRM

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A seguito del dibattito sulle tematiche di previdenza complementare avvenuto in occasione della GNP – Giornata Nazionale della Previdenza (14 – 16 Maggio 2014) sono stati identificati nella tavola rotonda organizzada da AICP (Associazione Italiana di Cultura Previdenziale) cinque temi principali presentati come cinque “bugie” per non aderire alla previdenza complementare. Qui di seguito il quarto appuntamento per “il Punto” sulla convenienza fiscale legata alla previdenza complementare – di seguito il Link: http://www.giornatanazionaledellaprevidenza.it/site/home/il-punto/le-5-bugie-sulla-previdenza-la-convenienza-fiscale.html

 

Sicuramente è capitato di sentire affermazioni di questo tipo: <<Mi hanno detto che anche i risparmi per la pensione sono tassati, non c’è nessuna convenienza!>>. Ebbene questa è una delle “famose” cinque bugie sulla previdenza. Sappiamo che nel nostro Paese il risparmio previdenziale è tassato, certo, ma qui ci interessa capire se esiste o meno una convenienza fiscale e quindi sfatare la “bugia” analizzata.

Ricordiamo il punto dal quale siamo partiti: il problema demografico ed il funzionamento dei mercati finanziari che definiscono il perimetro entro il quale si manifesta pienamente il bisogno previdenziale che trova come massima rappresentazione la formazione di un risparmio previdenziale. Tale risparmio, come abbiamo più volte sottolineato, costituisce il nostro “salvadanaio consapevole”.

Il regime fiscale applicato alla previdenza distingue tre momenti: il primo riguarda la fase della contribuzione, il secondo quella dei rendimenti ed infine il terzo quella delle prestazioni. Nel nostro sistema la prima fase, quella della contribuzione, risulta esente da imposta e riconosce una deducibilità dal reddito complessivo imponibile ai fini della tassazione personale fino ad un massimo di 5.164,57 euro (somma rigorosamente convertita dalle vecchie lire).

Questo significa che la mia base imponibile viene abbattuta in misura pari a quanto decido di contribuire, dunque una minor base imponibile si traduce in un reale risparmio di imposte dovute a livello personale. Una semplice simulazione può rendere meglio l’idea:

fase1_convenienza

La seconda fase riguarda quella dei rendimenti, con riferimento alla previdenza complementare, la tassazione sui rendimenti maturati sulle attività si attestava al 11% oggi elevata all’11,5% a seguito delle recenti modifiche fiscali.

Permane comunque un trattamento favorevole rispetto a quello dei Titoli di Stato (tassati al 12,5%) e per le altre attività finanziarie (oggi al 26%). L’ultima fase riguarda quella delle prestazioni, al momento della quiescenza la tassazione dipende dalla propria storia previdenziale. La ritenuta a titolo di imposta è pari al 15% per la quale interviene una riduzione dello 0,3% per ogni anno di permanenza nelle forme di previdenza complementare dopo il quindicesimo. Lo “sconto” massimo ottenibile è pari a sei punti percentuali (corrispondenti a 20 anni di permanenza nelle forme di previdenza complementare); portando così il livello di tassazione sulla prestazione al 9%.

La scelta del nostro Paese è stata quella di adottare un modello nella forma chiamata ETT (Esente, Tassato, Tassato) con riferimento ai tre momenti sopra citati. In realtà il modello più diffuso in Europa è quello EET per il quale i rendimenti non risultano tassati e questo segue una logica ampiamente condivisibile.

Detto questo, il sistema di tassazione in vigore nel nostro Paese al momento della prestazione risulta più favorevole rispetto agli altri Paesi Europei soprattutto per chi può vantare una lunga adesione alla previdenza complementare. Per renderci meglio conto della convenienza fiscale goduta tramite l’adesione alla previdenza complementare risulta utile considerare una semplice comparazione come questa:

fase3_convenienza

Per una comparazione tra le scelte dei sistemi di tassazione adottati negli altri Paesi europei si veda la seguente tabella:

Tabella_Tassazione_EU

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