Previdenza

 

Le 5 bugie sulla previdenza: una patente per il risparmio previdenziale (terza parte)

1 Lug, 2014

Le 5 bugie sulla previdenza: una patente per il risparmio previdenziale (terza parte)

1 Lug, 2014

Pasquale Merella, FRM

3 min read

A seguito del dibattito sulle tematiche di previdenza complementare avvenuto in occasione della GNP – Giornata Nazionale della Previdenza (14 – 16 Maggio 2014) sono stati identificati nella tavola rotonda organizzada da AICP (Associazione Italiana di Cultura Previdenziale) cinque temi principali presentati come cinque “bugie” per non aderire alla previdenza complementare.

Qui di seguito il terzo appuntamento per “il Punto” sul risparmio previdenziale con la proposta di una “Patente Previdenziale”– di seguito il Link: http://www.giornatanazionaledellaprevidenza.it/site/home/il-punto/le-5-bugie-sulla-previdenza-una-patente-per-il-risparmio-previdenziale.html

Negli articoli precendenti abbiamo introdotto il problema previdenziale con l’utilizzo di cinque “bugie” per non aderire alla previdenza complementare. Nel primo pezzo ci siamo concentrati sul problema demografico su cui si fonda tutto il tema previdenziale, il passo successivo è stato quello di volgere la nostra attenzione al ruolo dei mercati finanziari con particolare enfasi all’orizzonte temporale degli investimenti.

La previdenza – come richiamato negli articoli citati – può essere vista come un “salvadanaio consapevole” che trova la sua ragion d’essere lungo la traiettoria demografica e la sua evoluzione tramite i mercati finanziari. Ma la sua “consapevolezza” nasce appunto dalla scelta di effettuare un risparmio previdenziale ad opera di tutti gli individui. Tale consapevolezza trova la sua naturale declinazione in una forma di risparmio intelligente. Pensiamo ad esempio ad un giovane iscritto alla previdenza complementare, ancorché non abbia iniziato la sua carriera lavorativa, può contribuire da subito a propri obiettivi previdenziali e allo stesso modo usufruire di un “risparimo intelligente” da utilizzare per necessità quali ad esempio un corso di inglese all’estero. Semplicemente il giovane studente potrà prelevare quanto necessario e poi riversare le somme come se fosse appunto un salvadanaio.

Purtroppo l’impostazione storica del sistema previdenziale del nostro Paese non ha favorito lo sviluppo di una cultura previdenziale, questo perché la previdenza obbligatoria ha sempre assicurato un tasso di sostituzione elevato calcolato sull’ultima retribuzione e pertanto non è mai stato percepito un vero “bisogno previdenziale”. Le recenti riforme del sistema previdenziale intervenute ne hanno modificato drammaticamente il quadro facendone diminuire in misura sensibile i tassi di sostituzione come mostrato nella seguente tabella:

stima_tassi_sostituzione

Ecco perché oggi si avverte la necessità di pensare ad un risparmio previdenziale fin da subito ma questo impone una conoscenza di tematiche finanziarie e previdenziali, anche solo di base, che permettano a tutti gli individui di radicare una propria consapevolezza che si concretizzi nel realizzare un tipodi salvadanaio come descritto prima.

Ma quanto sono preparati i giovani studenti e lavoratori sul tema della previdenza? Ben poco a giudicare dai tassi di adesione alla previdenza complementare per classi di età, come illustrato dal seguente grafico:

Tassi_adesione

La fotografica rappresentata dal grafico mostra come i tassi di adesione non superano il 10% dei lavoratori. Una misura che appare preoccupante e che mostra quanto sia ampiamente sottovalutato il tema previdenziale.

Per il nostro Paese risulta importante investire nella diffusione della cultura previdenziale, ampliandone occasioni e momenti di formazione sia finanziaria e sia previdenziale. Emerge la necessità di istituire una “patente previdenziale” che assicuri ai giovani studenti e lavoratori tutti gli strumenti necessari per poter accrescere la propria consapevolezza sul risparmio previdenziale. I sindacati sono chiamati ad assumersi una grande responsabilità in questo e dovrebbero trovare sponda presso le università affinché siano attivati corsi di idoneità nei quali fornire una preparazione, almeno di base, che consenta agli studenti prossimi ad entrare nel mondo del lavoro di poter scegliere come costruire ed alimentare il proprio “salvadanaio consapevole”.