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Il circolo vizioso, riflessioni intorno all’Assemblea della Covip

29 Mag, 2012

Il circolo vizioso, riflessioni intorno all’Assemblea della Covip

29 Mag, 2012

Pasquale Merella, FRM

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Link all’articolo online su Previnforma: http://www.previnforma.it/lab/2012/05/il-circolo-vizioso/

In occasione della Relazione annuale della Covip, Commissione di vigilanza sui Fondi pensione, svoltasi mercoledì 23 maggio, il Presidente uscente Antonio Finocchiaro ha rappresentato la necessità che, nel lungo termine, si pervenga ad un livello di pensioni sostenibili ed adeguate. Un auspicio direttamente indirizzato al contesto italiano attualmente caratterizzato da due riforme che incidono profondamente sulle aspettative e sulle decisioni di consumo e di investimento di tutti gli operatori: la riforma del sistema pensionistico di base e quella sul mercato del lavoro, al centro di un acceso dibattito. Il quesito di fondo permane il medesimo dell’anno scorso: cosa si è fatto concretamente?

Durante la sua relazione, in più passaggi, Finocchiaro ha sottolineato l’imprescindibilità del ruolo della previdenza complementare, definendola come un’esigenza economico-sociale, auspicando – anche qui – ulteriori interventi correttivi sul welfare. Il richiamo, o meglio, lo scarico di responsabilità verso il Ministero del Lavoro verte sulla richiesta di nuove misure di rilancio della previdenza complementare con particolare attenzione all’educazione previdenziale, peraltro molto carente nel mondo giovanile.

Il ministro Fornero, più volte chiamata in causa, ha risposto con un lungo discorso sulla centralità della riforma del mercato del lavoro come condizione per lo sviluppo e la crescita. Ma alle proposte di Finocchiaro di una revisione del criterio del pro-rata nella tassazione delle prestazioni, o ancora di una diminuzione del livello contributivo per la pensione di base – fin troppo elevato rispetto agli altri paesi europei – il ministro ha troncato qualsiasi riflessione semplicemente dicendo che “non c’è spazio”. Ma l’affondo duro e deciso la Fornero, riprendendo le accuse di Finocchiaro sulla mancanza di trasparenza degli enti privati di previdenza di base, l’ha riservato proprio alle Casse di previdenza degli ordini professionali. La Fornero si è domandata perché ancora non abbiano adottato il metodo contributivo e perché desistano dal sanare questa loro anomalia. Una domanda cui ci sarebbe piaciuto avesse risposto lei. Invece, come la Covip scarica la responsabilità sul Ministero, la Fornero la scarica sulle Casse. Così, come spesso avviene in Italia, interrogarsi sulle responsabilità porta ad un circolo vizioso. Ma forse il passaggio che ha lasciato la platea interdetta è derivato dall’esempio che la Fornero ha voluto portare all’attenzione delle numerose Casse di previdenza presenti all’audizione Covip: “anche tutti i parlamentari di Camera e Senato sono passati al contributivo”. Quindi le Casse non hanno più scuse?

Il tema degli enti privati di previdenza potrebbe essere risolto con un loro congiungimento con l’Inps. Tale aspetto risulta sovente ancora più esasperato dalla mancanza di competenze e di trasparenza della governace degli stessi. Qui di chi è la responsabilità?