Risk Management

 

Cinque modi in cui il risk management può salvare vite umane dal nubifragio

12 Set, 2017

Cinque modi in cui il risk management può salvare vite umane dal nubifragio

12 Set, 2017

Pasquale Merella, FRM

3 min read

Rimbalzo delle responsabilità.

Ecco cosa sta succedendo nel nostro Paese a seguito del maltempo che si è abbattuto su Livorno e che sta comportando forti disagi a Roma. Sicuramente dobbiamo tutti cogliere l’invito di Gentiloni a mettere da parte le polemiche, tuttavia, come ha sottolineato anche il Capo dello Stato, questo momento difficile impone serie riflessioni sul mondo politico. In particolare sugli effetti dei cambiamenti climatici e su come difendere efficacemente il nostro territorio.

Le calamità naturali, secondo l’approccio condiviso in letteratura, sono catalogate come eventi “LFHI” (low frequency – high impact) tra i rischi operativi, detti anche “black swan“, ossia eventi poco frequenti ma con un alto impatto in termini di perdite/danni.

Le polemiche prima citate hanno riguardato la tipologia di allarme diramato: in sostanza, se l’allarme fosse stato “rosso” si sarebbe fatto di più. Ecco appunto il rimbalzare delle accuse. In realtà, quello che appare emergere è proprio una mancata prevenzione e questo è il sintomo di mancanza di un adeguato sistema di gestione del rischio.

Il vero problema non sta nel sistema di allerta con un semaforo o con un rating, ma piuttosto nell’impostazione del framework di risk management che si intende adottare e quest’ultimo aspetto è fortemente connesso alla “cultura del rischio” delle istituzioni, o meglio, della classe dirigente.

E’ necessaria una vera innovazione culturale, la gestione del rischio non può continuare ad essere vista come un mero centro di costo, tutt’altro. Il ruolo del risk manager può e deve essere strategico sia per le istituzioni sia per il mondo corporate.

Si tratta di garantire una vera impostazione professionale e ragionata che permetta una lettura corretta degli eventi precedenti e l’individuazione di una politica di mitigazione del rischio con un’adeguata prevenzione tramite una gestione ex-ante delle emergenze. Ad esempio, Lega Ambiente ha sottolineato l’importanza di individuare le aree a rischio frane, con riferimento alle alluvioni, in modo da pianificare interventi sul territorio. Sono necessari infatti piani di azione e procedure per gestire le emergenze.

Il Risk Manager interviene su 5 momenti:

1. Definizione dell’approccio alla misurazione del rischio
2. Raccolta degli input di risk management
3. Analisi e consolidamento dei dati
4. Monitoraggio dei rischi e reporting sulle criticità
5. Mitigazione dei rischi e aggiornamento delle procedure/Action Plan

L’inefficienza delle procedure, controlli inadeguati, errori umani e tecnici o eventi imprevisti sono appunto “eventi di rischio” che si desidera minimizzare o meglio eliminare; per fare questo è importante dotarsi di una struttura che sia in grado di gestirli. La gestione del rischio operativo, difatti, ricade proprio nelle scelte organizzative che rappresentano la principale componente della politica di controllo dei rischi operativi.

Un maggiore coinvolgimento ed una visione strategica del risk management possono fare la differenza.

Infografica:

Originally published at econopoly.ilsole24ore.com on Sep 12, 2017.