Risk Management

 

Analisi Stress Test sui Fondi Pensione Italiani

15 Set, 2012

Analisi Stress Test sui Fondi Pensione Italiani

15 Set, 2012

Pasquale Merella, FRM

3 min read

Analisi quantitativa a supporto dei commenti presenti sull’articolo pubblicato su Plus Sole24Ore a cura di Marco Lo Conte (pag. 7 del 15/9/2012)

Link: http://marcoloconte.blog.ilsole24ore.com/2012/09/cala-lo-spread-sale-il-rendimento-dei-fondi-pensione.html

L’Analisi

La recente crisi sul debito sovrano dei Paesi dell’Area Euro impone di monitorare il rischio di movimento avverso dei tassi di interesse conseguenti all’allargamento degli spread creditizi. In questa analisi abbiamo utilizzato una simulazione con due scenari per valutare l’effetto di un aggravarsi della crisi sul debito sovrano (scenario worst case) e di un rientro degli spread ai livelli di inizio 2011 (scenario best case).

Le analisi di stress test comprendono una serie di metodologie, di diversa complessità e sofisticatezza, che consentono di quantificare la sensibilità di un portafoglio a variazioni estreme ma plausibili di uno o più fattori di rischio. Le analisi di sensitività sono utilizzate per valutare l’adeguatezza del portafoglio alla variazione di un unico fattore di rischio.

L’analisi è stata condotta rielaborando i dati di portafoglio di un campione rappresentativo dei Fondi Pensione Negoziali (il campione copre il 41,86% degli asset totali dei FPN)

Lo scopo di tale lavoro è quello di valutare le variazioni sul portafoglio sotto condizioni di «stress» del fattore di rischio che vogliamo analizzare: lo spread tra BTP e Bund tedeschi.

Metodologia

Partendo dalle posizioni di portafoglio detenute al 31 dicembre 2011 dai singoli gestori delegati dai FPN, si è proceduto a calcolare le singole statistiche di rischio come la duration, la duration aggiustata per lo spread (detta option adjusted spread duration) e la convexity aggiustata per lo spread (detta option adjusted spread convexity). Le misure di sensitività di duration e convexity esprimono la variazione del prezzo di un’obbligazione conseguente alla variazione di un punto base sui rendimenti o sullo spread. L’utilizzo di entrambe tali misure di rischio permette un pricing degli strumenti obbligazionari con un’elevata precisione, consentendo di ottenere stime affidabili anche in caso di variazioni significative dei rendimenti.

In questo lavoro prendiamo in considerazione due scenari, il primo (Scenario A) considera un’aggravamento della situazione di crisi europea sul debito sovrano per la quale si ipotizza un ulteriore allargamento dello spread che porta i rendimenti dei BTP italiani a raggiungere un livello di 600 punti base rispetto al Bund tedesco. Il secondo scenario (Scenario B) considera un miglioramento della situazione attuale con un ritorno degli spread ai livelli di inizio 2011; consentendo così di raggiungere uno spread di 300 punti dei BTP italiani in riferimento ai titoli tedeschi.

Il punto di partenza dell’analisi considera lo spread registrato lo scorso 17 gennaio che era pari a 470 punti base. Gli scenari sono costruiti simulando un movimento in direzione opposta tra i rendimenti italiani e quelli tedeschi. In entrabi gli scenari i rendimenti dei titoli spagnoli seguono lo stesso movimento di quelli italiani.

Conclusioni

Con lo scenario A si registra una pedita stimata di 180 milioni di euro (pari a -0,75% di performance). Con lo scenario B invece, si registra un guadagno stimato per i FPN di 288 milioni di euro (pari ad una performance di +1,19%).