Risk Management

 

Rischio titoli governativi: il Paese aiutato dal FMI può fare default?

3 Giu, 2014

Rischio titoli governativi: il Paese aiutato dal FMI può fare default?

3 Giu, 2014

Pasquale Merella, FRM

3 min read

La notizia di oggi rimbalzata su diverse testate riguarda una proposta lanciata sul tavolo del consiglio del FMI. Nel caso in cui un paese Ue riceva un prestito di salvataggio, questo potrebbe scegliere di non onorare il debito nel pagamento delle cedole di interesse.

Naturalmente per ogni Pese fortemente indebitato, come il nostro, la tentazione di fare default sul debito è sempre viva. Non a caso alcune forze politiche hanno parlato di immoralità del debito che giustificherebbe un suo disconoscimento. Però la realtà non è così. Il debito deve essere onorato. Così funzionano i mercati e così si ha una certezza del diritto.

Il problema semmai è la definizione di un incentivo “compatibile” con l’interesse del Paese. La proposta al vaglio del FMI risulta mal posta. Ad un’attenta lettura, l’idea nasce da una considerazione del tutto giusta. Si pensi ad esempio a quello che è successo a seguito dello scoppio della crisi sui titoli greci nel 2010. Le banche tedesche e francesi sono riuscite a “traslare” il rischio sui contribuenti europei e sul FMI che appunto sono intervenuti nel salvataggio della Grecia.

Ma che conseguenze avrebbe un quadro simile?

Sappiamo che il regulator dei Fondi Pensione, la COVIP, ha precisato che il rating non deve essere considerato più come unico metro di giudizio nella valutazione del rischio di credito per la componente obbligazionaria detenuta dai Fondi. Tuttavia un default anche selettivo e “permesso” dal FMI avrebbe catastrofiche conseguenze sull’economia del Paese.

L’ammontare di debito pubblico detenuto dai nostri Fondi Pensione raggiunge circa 24 miliardi di euro ovvero circa il 28% degli asset (detenendo circa l’1,4% dello stock dei titoli del debito pubblico in circolazione – fonte: relazione per l’anno 2013 COVIP).

Si pensi solo alla perdita derivante dal mancato incasso delle cedole, per alcune casse di previdenza o ancora per le Fondazioni, l’incasso delle cedole sui titoli di Stato rappresentano una primaria fonte di cash-flow positivo strumentale alla propria attività mutualistica.

Da non trascurare anche la perdita in conto capitale che obbligherebbe ad immobilizzare gli attivi ingessando le attività degli investitori istituzionali del nostro Paese. Infine, come se non bastasse, le banche sarebbero costrette ad un forte giro di vite sul credit crunch alle imprese. Insomma, paradossalmente il Fondo Monetario Internazionale che fornirebbe un aiuto al Paese in difficoltà per evitargli di dichiarare default, allo stesso tempo gli consentirebbe di effettuare un defaul (selettivo) che avrebbe effetti ancora più dirompenti.