Previdenza

 

Le 5 bugie sulla previdenza: il Problema demografico (Prima Parte)

30 Mag, 2014

Le 5 bugie sulla previdenza: il Problema demografico (Prima Parte)

30 Mag, 2014

Pasquale Merella, FRM

3 min read

A seguito del dibattito sulle tematiche di previdenza complementare avvenuto in occasione della GNP – Giornata Nazionale della Previdenza (14 – 16 Maggio 2014) sono stati identificati nella tavola rotonda organizzada da AICP (Associazione Italiana di Cultura Previdenziale) cinque temi principali presentati come cinque “bugie” per non aderire alla previdenza complementare.

Qui di seguito il primo contributo per “il Punto” – di seguito il Link: http://www.giornatanazionaledellaprevidenza.it/site/home/il-punto/le-5-bugie-sulla-previdenza-il-problema-demografico.html

La cornice della Giornata Nazionale della Previdenza rappresenta un momento raro se non unico di formazione finanziaria e previdenziale che permette lo svilupparsi di un dibattito tra i professionisti del settore e il pubblico interessato.

Il problema della previdenza complementare sta nella scarsa comunicazione da parte degli operatori e nella quasi totale assenza di momenti formativi con attenzione al tema previdenziale che non siano necessariamente per “addetti ai lavori”.

La fascia più debole ma allo stesso tempo quella più interessata è rappresentata dai giovani. Chi inizia la propria carriera lavorativa, meglio se si inizia anche prima, può scegliere di aderire alla previdenza complementare. Ci si chiede cosa impedisca una naturale adesione ad una forma previdenziale di ultima generazione al posto di lasciare il TFR in azienda come succedeva con i nostri padri.

E’ palese come il linguaggio dei giovani spesso non si “parla” con quello dei professori o dei sindacalisti di lungo corso. Alla luce delle difficoltà insite nello spiegare ai giovani la convenienza e l’importanza di porsi un problema di “bisogno previdenziale” già dai banchi di scuola, appare evidente come permangano, nei ragionamenti dei giovani appunto, luoghi comuni che assumono le sembianze tipiche di “bugie” per non aderire alla previdenza complementare.

Si possono identificare cinque principali bugie che ben ricalcano cinque principali aspetti o problematiche della sfera previdenziale. In questo pezzo focalizziamo la nostra attenzione sul primo principale aspetto: il problema demografico.

Il tema previdenziale si pone come conseguenza naturale dell’evolversi della nostra vita e quindi delle sue fasi: dall’inattività, tipicamente quando si è studenti, all’età lavorativa caratterizzata dalla produzione di reddito, infine all’età di quiescenza nella quale si manifesta pienamente il bisogno previdenziale.

Ecco che la prima “bugia” da sfatare può suonare così: “Chi pensa alla pensione? Sono giovane ho tempo!”. Nulla di più sbagliato! I dati italiani sulla speranza di vita a 65 anni (elaborazione ISTAT, proiezioni – scenario medio) rappresentano un mondo nel quale tale speranza di vita è passata da poco più di 10 anni (nel 1872) ad oltre i 25 anni (previsti nel 2062). Si pone dunque un problema di rischio pensionistico in quanto sia il sistema a ripartizione che a capitalizzazione presentano delle complessità in termini sia di equilibrio che di livello di prestazioni erogate.

Gli aderenti ai Fondi Pensione sono appena il 10% della popolazione. Eppure l’aumento del tasso di invecchiamento fa crescere il livello di spesa attuale e questo comporta la necessità di avere un sistema di welfare integrato che possa garantire alla popolazione un adeguato tenore di vita anche nel periodo sempre più lungo della quiescenza.

Al giovane incurante e dubbioso è necessario spiegare che il tema previdenziale, originato come problema demografico, può essere risolto se cambiamo modo di rappresentarlo: pensiamolo come un “salvadanaio consapevole”, solo così si entra nell’ottica di costruire una pensione aggiuntiva o “di scorta”.

 

Segue lo Storify dell’evento AICP per la GNP: